Licia e Sergio, dopo circa 5 anni di preparazione di Lisca Bianca II, partono per il loro lungo viaggio, domenica 23 settembre 1984.
A causa di intemperie, i due furono costretti a rallentare la loro partenza e a ritirarsi nel porticciolo di Capo S. Vito.
Si diressero verso le coste della Tunisia per poi virare e andare dritti fino a Minorca.
Lisca Bianca era diretta verso Minorca, ma a causa di un "fraintendimento" di segnali dei fari, Sergio e Licia si ritrovarono a Maiorca.
Si fermarono un paio di giorni.
Lisca Bianca arrivò a Marina Bay, ultima tappa del Mar Mediterraneo prima del tuffo nell'oceano Atlantico.
Per una quindicina di giorni Sergio e Licia si fermarono a Tenerife. Li fecero conoscenza con il popolo dei viaggiatori di mare: persone come loro che avevano deciso di viaggiare e vivere la loro vita in barca. A Tenerife si prepararono anche per la loro prima traversata dell'Atlantico.
Dopo poco più di un mese di viaggio, Lisca Bianca giunge nelle antille dove passarono Natale e Capodanno. A causa di una caduta in barca Licia si ruppe una gamba e i due furono costretti a fermarsi nelle Antille fino a circa metà maggio.
Passarono giornate rilassanti assieme agli amici della barca Tatanai
Si fermarono una settimana nell'arcipelago venezuelano.
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Qui fecero conoscenza con Baldassarre Corona di Mazara Del Vallo che possedeva un cantiere di costruzione di pescherecci in legno, che gli fece visitare "Casa Sicilia", un ritrovo della comunità siciliana alle Caracas.
Dopo le Caracas, questa fu la prima tappa dal viaggio verso il canale di Panama.
Qui si fermarono per Natale e Capodanno per riposarsi prima del passaggio nel canale di Panama.
Il 2 gennaio Licia e Sergio fecero da ormeggiatori per aiutare degli amici a far passare la loro barca "Aries" attraverso il canale di Panama (occorrevano in tutto 4 ormeggiatori quindi gli altri 2 furono arruolati direttamente nei pressi del canale). Il 3 gennaio fu Lisca Bianca a passare il canale di Panama e tutto andò senza nessun intoppo.
Taboga è la prima loro isola del pacifico. Sergio e Licia si fermeranno per una settimana, meravigliandosi della grande differenza tra basse a alta marea: con l'alta marea il promontorio dell'isola diventa un'isolotto.
Rimasero anche qui un'altra settimana, tra bagni, noci di cocco e bonitos (una varietà di tonni). Oltra a tutto ciò, le isole Las Perlas era il paradiso dei velisti, in quanto sempre ben ventilate.
Isola deserta e solitaria
Qui rimasero per 6 giorni e dovettero subiere dei controlli da parte di militari USA che cercavano qualsiasi cosa di illegale all'interno di Lisca Bianca. Purtroppo per loro, non trovarono nulla.
Qui furono messi in fuga da schiami di zanzare e moscerini. Conobbero però Pablo, un giovane indio che scambiò con loro una quarantina di "limes" in cambio di un pacchetto di Marlboro.
Ultima tappa prima della vera partenza nel Pacifico. Qui incontrarono Dieter, un ragazzo tedesco che, arrivato da 3 anni nell'isola, aveva deciso di vivere li in isolamento. Qui viveva da solo, godendosi il sole, il mare e i frutti che il suo orto produceva... oltre alle uova delle galline del suo pollaio.
Dopo poco più di una settimana di navigazione, lisca Bianca vide la costa di Santa Cruz. Alla stazione Darwin trovarono un ente che si occupava della salvaguardia delle tartarughe terrestri giganti. Le uova di queste tartarughe erano minacciate da roditori, introdotti nelle isole dall'uomo. L'ente che si occupava della salvaguardia delle uova, aveva il compito di dare la caccia e ripulire l'isola dai temibili roditori mangia uova.
Dopo 37 giorni di navigazione, arrivano in Polinesia, a Hiva Oa. Durante questi 37 giorni hanno visto delle balena navigare accanto a loro nei primi giorni della loro partenza. Si sono resi conto che la bombola del gas era finita ma fortunatamente hanno trovato un fornelletto da campeggio e rispettive bombole che avevano comprato in Venezuela.
Dato che a Hiva Oa Sergio e Licia non potevan stare a causa di particolari regole per i turisti, i due si diressero verso Honolulu. Dovettero affrontare forti raffiche di vento nei pressi di Maui, ma deciso comunque di continuare e non atterrare da nessuna parte.
Si avvicinarono alla costa di Oahu, ma per errore si ritrovarono nei pressi di Pearl Harbour. Dovettero quindi tornare indietro e allontanarsi di fretta, dato che Pearl Harbour era una base militare e quindi inaccessibili per dei civili come loro.
Nel tratto da Pearl Harbour succede di tutto e Lisca Bianca è costretta a ancorarsi, ma non senza problemi. Prima si rompe l'albero maestro e poi successivamente si rompe la catena di un'ancora. Fortunatamente una coppia di hawaiani vede Lisca Bianca in pericolo e dopo aver tranquillizzato Sergio e Licia, vanno a chiamare soccorsi. Una volta arrivati i soccorsi, Lisca Bianca viene trascinata fino al "moletto governativo" di Kehei Lagoon, a Honolulu.
Dopo aver riparato Lisca Bianca, salparono in direzione delle isole Marhall
Finalmente dopo un tranquillo viaggio, atterrarono in una spiaccia nelle isole Marshall. Avevano finalmente raggiunto "Le isole lontane". Qui li accolse Emily, una studentesse americana, "adottata" da una famiglia polinesiana. Ci fu poi una cerimonia di benvenuto dopo Sergio e Licia si ritrovarono a mangiare a casa di Emily, circondata dagli abitanti del luogo che li osservavano.
Dopo 4 giorni fermi a Airik, si spostarono a Taroa per andare all'unico store delle 71 isole dell'atollo. Successivamente si recarono nell'unica piantagione dell'isola, dove trattando e scambiando sigarette, riuscirono a aggiudicarsi papye, zucche e nodi di cocco.
Qui rimasero per poco e furono accolti da un gruppo di bambine tra i 6 e gli 8 anni, che li seguirono ovunque tenendoli per mano e aggrappandosi ai loro vestiti.
Dopo 24 giorni di navigazione piena di imprevisti, Lisca Bianca arrivò a destinazione, con 6 giorni di ritardo rispetto all'appuntamento preso per incontrare il cugino Corrado, Luisa e i due nipoti Edoardo e Fernando.
Una volta ritrovati tutti i parenti, tutti assieme navigarono verso l'isola di Ngela-Sule.
Con Lisca Bianca piena di esperti marinai siciliani, salparono e arrivarono poi in Australia, a Cairns.
Fecero un breve spostamento in quest'isola che si trovava distante 16 miglia dalla costa australiana.
In quest'isola fecero la conoscenza di un simpatico canguro.
Risalento il fiume Johnstone, arrivarono a Innisfail. Qui trovarono uno stile di vita simile a quello a cui erano abituati in Sicilia e difatti scoprirono che la maggior parte della popolazione del posto era composta da immigrati della provincia di Catania e Siracusa, arrivati li nel dopoguerra e che lavorarono come tagliatori nelle piantagioni di canna da zucchero. Qui, dopo alcuni giorni, i parenti venuti a trovare Licia e Sergio presero il bus che li avrebbe portati all'aeroporto per il volo diretto in Italia.
Lisca Bianca lasciò la tanto cara siculo-australiana città di Innisfail, (dove furono accolti con estrema gentilezza dai suoi abitanti) e giunse a lla già nota Fitzroy Island.
Fecero tappa qui
Fecero tappa a Cooktown, l'ultimo centro abitato che si incontra andando verso nord, lungo la penisola di Capo York.
Dopo altre 11 ore di navigazione si fermarono nella South Bay di Lizard e qui aspettarono un giorno prima di ripartire, dato che il tempo non era dei migliori per muoversi.
Lungo il tragitto che porterà Lisca Bianca all'oceano indiano, dovettero rifugiarsi a causa di una violenta burrasca.
Altra breve tappa prima di giungere all'oceano indiano.
Altra breve tappa prima di giungere all'oceano indiano.
Penultima tappa prima dell'avventura nell'oceano indiano.
Ultima tappa prima di immergersi nell'oceano Indiano.
In mezzo al Mar di Timor avvistarono per la prima volta un serpente di mare. Il serpente era molto velenoso, ma per fortuna non era in grado di salire da solo su Lisca Bianca.
Passarono nel mare in mezzo alle isole Sumba.
Si fermarono qui per fare rifornimento di carburante, scoprendo però che quest'isola era ovunque piena di granchi rossi grandi fin quanto la dimensione di un pugno (se non di più). Qui fecero la conoscenza di Tania (Aebi), biona ventitreene proveniente da New York che stava compiendo la loro stessa traversata, ma partendo appunto, da New York. Tania ai tempi era la prima donna americana a aver fatto il giro del mondo in barca in solitaria, ma anche la più giovane persona al mondo a averlo fatto.
Dopo 28 giorni di travagliata navigazione, finalmente Lisca bianca atterrò a Colombo, in Sri Lanka. Qui trovarono con gran sorpresa il figlio Ferdinando e festeggiarono assieme a lui il capodanno. Fecero anche conoscenza con due militari, Rohana e Fernand, che si dimostrarono molto gentili e ospitali nei loro confronti.
Dopo 4 giorni di navigazione atterrarono a Male, nelle Maldive. Qui trovarono la nipate Candida e successiamente li raggiunse anche l'altro nipote, Giuseppe. Prima di partire da Male tutti i parenti abbandonarono Lisca Bianca per tornare in Italia.
Arrivarono al porto della capitale dello Yemen Del Sud. Qui fecero provviste al mercato locale.
Dopo aver provato a attraversare lo stretto di Bab al Mandab per immettersi nel Mar Rosso, Lisca Bianca fu costretta a una provvisoria ritirata nel proto di Gibuti. Le condizioni del Mar Nero erano contrarie a una traversata da sud verso nord e Lisca Bianca, ma sopratutto Sergio e Licia, aveva bisogno di un po' di riposo e di qualche giorno di riassestamento, prima di affrontare l'impresa del Mar Rosso. Qui ritrovarono Tania e fecero conoscenza di altri due italiani (Ugo e Arianna) e di Oliver, giovane navigatore svizzero in apparente relazione con Tania.
Durante il tragitto nel Mar Nero, Licia e Sergio furono spaventati da alcuni scricchiolii provenienti dalla zona del timone. Preoccupati di affrontare questo faticoso tragitto rischiando di perdere il timone, decisero di tornare indietro per trovare un porto sicuro dove poter riparare il timone. Una volta arrivati a Port Sudan si resero però conto che non era il timone a emettere strani scricchiolii, ma semplicemente due bombole di gas liquido posizionate male. Anche qui ritrovarono Tania e Oliver. Il 26 aprile alle sei di mattino salparono per dirigersi (sempre con non pochi problemi) verso il canale di Suez.
Finalmente, dopo 56 giorni di difficile navigazione attraverso il Ma Rosso, Lisca Bianca giunse all'ingresso del canale di Suez.
Dopo un po' di problemi nella navigazione iniziale nel Mediterraneo, Lisca Bianca atterò nel porto di Ierapetra.
Dopo pochi giorni a Ierapetra, si fermarono nel porticciolo di Ayas Galinis, dove Licia potè andare dal parrucchiere, dopo che per più di 2 anni si era dovuta far tagliare i capelli da Sergio.
Sergio e Licia trovarono 3 giovani naufraghi sulla loro rotta per la Siciia. Così li riportarono in Grecia e subito dopo ripartirono per l'Italia.
A causa del tempo, si fermarono per 3 giorni su quest'isola.
Dopo 34 mesi dallo sbarco, finalmente atterrarono di nuovo in Italia! Qui arrivarono i parenti da Palermo con la nuova nipotina.
Ultma sosta prima di tornare a casa. Qui arrivò Alberto (il fratello di Sergio) con moglie e figli.
Scortati da barche man mano che si avvicinano al porto, Sergio, Licia e Lisca Bianca arrivano finalmente nel porto di Porticello, li dove erano partiti 3 anni prima. Il porto è pieno di gente che li accoglie gridando "Bravi!".